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Agricoltura

  • Bonus agricoltura 2015

    Nuove agevolazioni con il bonus assunzioni giovani nel settore agricolo,  incentivi per chi investe o amplia investimenti in e-commerce, detrazioni di imposta per chi affitta terreni agricoli e rivalutazione dei redditi dominicali e agrari che nel 2015 non sarà più al 5% ma al 10%.

    Tali incentivi, sono stati introdotti con il decreto Competitività Dl 91/2014 già pubblicato in GU n.144 del 24 giugno 2014 ed entrato in vigore dal 25 giugno, nelle cui misure rientrano anche quelle che hanno previsto il bonus macchinari 2015 per le imprese che investono nell'acquisto di nuovi beni strumentali.

    Il bonus agricoltura per chi investe in e-commerce e nuovi prodotti e tecnologie, sono una serie di misure volte a favorire e aumentare gli investimenti nel commercio elettronico e aumentare quindi le vendite in agricoltura del nostro made in Italy. 

    1) Bonus e-commerce made in Italy 2014 2016: Le agevolazioni in agricoltura commercio elettronico, sono previste dall'articolo 3 del Dl 91/2014 ed entrano in vigore dal 2014 fino ai due anni successivi, per cui fino al 2016. In cosa consistono questi incentivi e-commerce nel settore agricolo? Consistono in una agevolazione fiscale sotto forma di credito di imposta del 40% delle spese fino a 50.000 euro per tutti coloro che investiranno negli anni 2014, 2015 e 2016 risorse per istituire o ampliare la rete del commercio elettronico in agricoltura, ossia, nello sviluppo di nuove infrastrutture informatiche atte a potenziare il commercio elettronico e quindi le vendita online dei prodotti agricoli italiani in tutto il mondo.

    2) Bonus agricoltura nuovi prodotti e tecnologie: L'articolo 3 del Decreto Competitività, prevede inoltre un altro credito di imposta pari al 40% e non superiore a 400.000 euro, per le spese sostenute per sviluppare nuovi prodotti, processi e tecnologie, e tecniche di cooperazione di filiera.

    Entrambi i bonus devono essere dichiarati in dichiarazione dei redditi relativa all'anno in cui sono stati effettuati gli investimenti previsti dalle nuove disposizioni. A tal fine, si ricorda che i suddetti bonus non partecipano alla formazione del redditi e né al calcolo imponibile IRAP. Per avere maggiori informazioni circa le modalità di applicazione e le condizioni per fruire dei bonus, si dovranno attendere i decreti ministeriali e l'autorizzazione della Commissione Europea.

  • Certificazioni Bio e Brexit

    Cosa cambierà con la Brexit per le certificazioni bio? A questa domanda risponde in un articolo pubblicato su clal.it Matteo Bernardelli che ha sentito in merito il Consorzio per il controllo dei prodotti biologici di Bologna (Ccpb), sottolineando comunque che la Brexit non sarà operativa prima di due anni. Secondo il Consorzio, scrive Bernardelli, per i consumatori italiani non cambierà molto posto che nelle etichette dei prodotti britannici che arriveranno nei supermercati e negozi italiani si potrà leggere la provenienza, esattamente come accade ora. Allo stesso modo alle aziende, soprattutto quelle che esportano prodotti bio italiani nel Regno Unito, che sono molto più numerose rispetto alle concorrenti che importano nel nostro Paese, si ipotizza non verranno richiesti particolari adempimenti in più rispetto a oggi.

    Fonte: www.clal.it

  • Che cos'è il triangolo della tessitura

     

     

     

     

     

     

     

    La tessitura di un terreno viene definita in base all’analisi granulometrica, e viene espressa con aggettivi che si riferiscono all'importanza relativa delle varie frazioni.

     

     

     

    La maggiore o minore percentuale di sabbia, limo o argilla dà origine, come detto, a differenti tipi di terreno che possono essere sinteticamente rappresentati con il triangolo della tessitura.

     

     

     

    Esempio: dall’analisi granulometrica di un terreno risulta il 28% di argilla, il 52% di sabbia ed il 20% di limo. Dal 28% di argilla si traccia una parallela alla base del triangolo e dal 20% di limo una parallela al lato dell’argilla: il punto di incontro permette di classificare il terreno come argilloso-sabbioso. Ci si può chiedere come mai è sufficiente una ridotta quantità di argilla per classificare questo terreno come argilloso, mentre occorrerebbe almeno il 70-80% di sabbia per poterlo definire sabbioso. Tutto dipende dalla superficie specifica o massica delle particelle di suolo (superficie per unità di volume o di massa). Cioè la superficie esterna di tutte le particelle contenute in 1 centimetro cubo o in 1 grammo di terreno (cm2 cm-3 oppure cm2 g-1). L’importanza della superficie specifica deriva dal fatto che molte proprietà fisico-chimiche del terreno dipendono da essa; ad esempio la capacità del terreno di trattenere gli elementi nutritivi, la sua capacità di ritenzione idricao il rapporto aria/acqua. Quanto più piccole sono le dimensioni delle particelle di terreno, tanto maggiore sarà la superficie per unità di massa o di volume di suolo.

     

     

     

     Per dare un'idea di quanto aumenti la superficie specifica col diminuire delle dimensioni delle particelle, ricordiamo che un solido di forma cubica con lato di 1 cm, quindi di 1 cm3 di volume, 4 ha una superficie specifica di 6 cm2. Mille cubetti di 1 mm di lato, pur avendo lo stesso volume, 1 cm3, raggiungono una superficie di 60 cm2. Un milione di cubetti con spigoli di 0,1 mm hanno una superficie di 600 cm2. Spingendo la divisione dell'ipotetico cubo fino allo stato colloidale (cubetti di 0,1 μm ovvero 100 nm di lato) si avranno 1015 cubi con una superficie totale di 600.000 cm2.

     

     

     

    Grazie alla sua grande superficie specifica l’argilla rappresenta la parte più attiva dei costituenti minerali del terreno.

     

     

     

    triangolo della tessitura

     

  • Cibo Made in Italy "must" per gli stranieri

    A fronte di una produzione nazionale che vanta oltre 5.847 tra cibi tradizionali e denominazioni di origine, l'Italia porta sulle tavole dei consumatori internazionali non più di 200 "veri" prodotti del Made in Italy. La "reputation" del nostro agroalimentare è buona, per la stragrande maggioranza degli stranieri "un must", ma la cifra mossa dall'export è di quasi 37 miliardi di euro rispetto a un potenziale di almeno 70 miliardi. In sostanza, un paniere molto limitato di prodotti copre oltre il 90% del fatturato complessivo, che per 24 miliardi di euro è generato addirittura da scambi con le sole nazioni di Germania, Francia e Regno Unito. Numeri che fanno riflettere e che sono stati messi al centro del dibattito nell'importante iniziativa che la Cia-Agricoltori Italiani ha promosso oggi a Roma presso l'Associazione Stampa Estera. Un incontro con giornalisti e stakeholder di settore, incentrato sull'analisi dei mercati internazionali per l'agroalimentare italiano e sui progetti che la stessa Cia sta realizzando per promuovere le eccellenze delle aziende agricole nostrane su nuovi mercati stranieri. Un piano di internazionalizzazione portato avanti in partnership con Ice, Gambero Rosso International, Centro Studi Anticontraffazione e Studio Valdani e Vicari.

    L'Italia, si è detto in conferenza, produce ad esempio ben 523 vini a denominazione d'origine, ma i consumatori mondiali possono "conoscerne" meno di una dozzina: questo perché gli altri non sono facilmente reperibili sui loro mercati. Quindi, mentre i consumatori internazionali trovano l'Aceto balsamico di Modena, il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, i Prosciutti di Parma e San Daniele, il Pecorino romano e il Gorgonzola, ignorano -solo per citarne alcuni- il Caciocavallo Silano, il Fagiolo di Sarconi o il Riso vialone nano del Veronese. Da questo quadro si deduce come il potenziale inespresso dall'agroalimentare italiano sia enorme.

    Recenti studi e analisi, su come "vengono percepite" le produzioni italiane all'estero, dicono che ben 4 consumatori stranieri su 10 giudicano la qualità dei nostri cibi superiore rispetto a quella localeil 43% degli statunitensi chiede più Made in Italy nei supermercati e ben il 74% dichiara di essere disposto a riconoscere un prezzo maggiorato sui prodotti, a patto che siano 100% italiani. La domanda è forte, ancora di più se si considerano quei Paesi praticamente vergini negli scambi con l'Italia o le realtà emergenti come l'Asia.

    Eppure i conti sembrano non tornare. A puntare il dito sulla mancanza di una strategia italiana di lungo respiro sulle politiche agroalimentari connesse all'export, è il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino"Ho il timore che, a forza di parlare solo di ‘km zero', stiamo relegando le nostre produzioni di eccellenza alla vendita nei mercatini rionali, che complessivamente generano un fatturato inferiore al miliardo e mezzo di euro -ha dichiarato nel corso dell'iniziativa alla Stampa Estera-. Questa strategia ‘limitata' blocca, invece, un potenziale da almeno 70 miliardi di euro in export".

    Finora, è emerso dalla conferenza della Cia, l'Italia non ha mai messo in campo (o lo ha fatto poco e in maniera disorganica) una strategia funzionale per aggredire i mercati stranieri, organizzando e accompagnando le imprese agroalimentari in questo processo. E anche da qui origina il fenomeno dell'Italian sounding e dei "falsi Made in Italy", che ha trovato campo libero sui mercati internazionali, venendo a mancare di fatto il presidio dei prodotti "veri". E tradotto in cifre il business del "tarocco", va ricordato, muove 60 miliardi di euro ogni anno. Un fatturato totalmente scippato a chi ha costruito nei secoli sul campo, attraverso qualità e sapienza, l'immagine vincente del cibo italiano nel mondo: agricoltori e artigiani.

     

    Fontw: http://www.cia.it/news

  • Con A.R.PRO.M.A. verso l'internazionalizzazione

     

    Fin dalla sua nascita A.R.PRO.M.A., di cui l’azienda Fissore è parte, ha dedicato particolare attenzione all'accompagnamento dei soci verso fiere internazionali, mercati esteri e supporto alle operazioni di export ed internazionalizzazione.

     

    «Specie in questo difficile momento - dichiara Luca Crosetto, presidente A.R.PRO.M.A. - è evidente come per affrontare in modo più coordinato le nuove esigenze dei mercati, interni ed esterni, risulta strategico reagire “facendo rete” e mettendo a fattore comune esperienze e capacità progettuali. Fondamentale confrontarsi in modo diverso con gli altri imprenditori appartenenti allo stesso comparto: bisogna iniziare a vederli come “colleghi” e non più come “concorrenti”. Si tratta di un vero e proprio cambio di mentalità, necessario per poter affrontare con più vigore le sfide del futuro».

     

    Nei prossimi mesi, tra le varie iniziative sviluppate dall'Associazione, segnaliamo:

     

    • MEETING B2B

      Organizzazione di meeting B2B con buyer provenienti da UE, Paesi del Golfo, Canada e Stati Uniti. Gli incontri rientrano in un progetto dell'ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, collegato ad EXPO Milano 2015, cui A.R.PRO.M.A. e Confartigianato hanno aderito con slancio e convinzione. Le aziende avranno modo di contattare buyer provenienti da tutto il mondo e già si stanno incrociando i company profile delle prime aziende aderenti con le schede dei possibili compratori. L’evento è in programma dal 19 al 23 ottobre 2015 a Savigliano, nella splendida cornice dell’Università.

     

    • AGRITECHNICA

      Partecipazione ad Agritechnica, la più grande fiera specialistica al mondo nel settore della meccanizzazione agricola, dal 10 al 14 novembre 2015, ad Hannover - Germania.

      Agli Associati sarà data la possibilità di essere presenti alla fiera nel contesto di un apposito stand istituzionale A.R.PRO.M.A., potendo usufruire di un ufficio dedicato per gli incontri.

      Sarà inoltre possibile inviare il proprio company profile a tutti i buyer presenti nell'ambito della rassegna.

      Fonte: Confartigianato Cuneo

     

  • Consultazione pubblica linee guida per Agricoltura di Precisione

    Aumentare la sostenibilità del modello agricolo italiano attraverso l'innovazione. È una delle sfide più importanti dei prossimi 5 anni, per consentire all'Italia di avere produzioni agricole di qualità e mantenere il primato di biodiversità che ci contraddistingue.

    In questo contesto l'agricoltura di precisione svolge un ruolo di primo piano per ottimizzare i rendimenti produttivi e abbattere l'impatto ambientale. Si tratta di un settore che ha un potenziale di crescita molto importante, soprattutto nel nostro Paese. Nell'ultimo anno, partendo dall'esperienza e dai confronti di Expo Milano 2015, abbiamo analizzato la diffusione delle tecnologie di precisione nel nostro Paese.

    Ad oggi circa l'1% della superficie agricola coltivata in Italia vede l'impiego di mezzi e tecnologie di agricoltura di precisione. Il nostro obiettivo è arrivare al 10% entro il 2021, con lo sviluppo di applicazioni sempre più adatte alle produzioni agricole nazionali. Per farlo è necessario costruire un piano di azioni coordinato di cui queste "Linee guida" sono la premessa fondamentale.

    In questo lavoro, infatti, vengono individuate le tecnologie disponibili e il loro migliore utilizzo in base alle nostre colture prevalenti, proprio per dare agli agricoltori un indirizzo su quali applicazioni, già disponibili, sono le più efficaci a rispondere alle necessità produttive. 
    Non solo, si tracciano anche gli strumenti nazionali e regionali per il finanziamento di queste pratiche innovative. In particolare l'inserimento dell'Agricoltura di precisione nel disciplinare nazionale della Produzione integrata e un quadro chiaro dei Programmi di sviluppo rurale regionali interessati. 

    Un documento al quale si può contribuire concretamente attraverso una consultazione pubblica di 60 giorni, al termine dei quali le "Linee guida" saranno rese definitive e dalle quali partirà il piano di lavoro per rendere l'Italia leader dell'agricoltura di precisione in Europa.

    Tutti possono partecipare inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

  • Contaminato da residui di pesticidi un terzo dei prodotti ortofrutticoli sulle tavole degli italiani

    Il tè verde fa bene, a meno che non risulti contaminato da un mix di 21 diverse sostanze chimiche.

  • Costi di produzione elevati tagliano la redditività

    Il mercato italiano del risone sta vivendo momenti di grave tensione, con prezzi in generale ribasso.

  • Crescono le fattorie urbane

    Dagli orti urbani alle vere e proprie fattorie cittadine.

  • Dall'1% al 10%: salto in lungo per l'agricoltura di precisione

    Le linee guida ci sono, i dati sono stati raccolti e anche l'obiettivo (10% della superficie agricola al 2021 coltivata ad agricoltura di precisione)è stato fissato.

  • Deflazione in agricoltura: -9% dei prezzi

    La ripresa dell’industria non arriva nei campi dove si registra una profonda deflazione con quotazioni in calo del 9% a settembre rispetto allo stesso periodo della scorso anno. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti relativa ai dati Istat della produzione industriale sulla base delle rilevazione dei prezzi agricoli dell’Ismea. Sebbene i positivi risultati della produzione industriale, i prezzi dei prodotti agricoli mostrano cali che vanno dal 28% per l’olio extra vergine d’oliva al 19% per i cereali fino al 9% per latte e formaggi molli, semiduri e fusi.

    E’ dunque necessario che la ripresa industriale produca i suoi effetti anche sulle imprese agricole dove la deflazione ha effetti devastanti con quotazioni al di sotto dei costi di produzione in numerosi settori, dal grano al latte, che subiscono la pressione delle distorsioni di filiera e dal flusso delle importazioni selvagge. “Queste ultime, sottolinea Maria Letizia Gardoni Presidente nazionale dei giovani agricoltori di Coldiretti, fanno molto male al nostro comparto produttivo, dove tanti giovani stanno investendo, in quanto si basano su pratiche concorrenziali sleali che spacciano come Made in Italy prodotti che non hanno niente a che vedere con il nostro Paese. Tutto ciò è reso possibile dalla mancanza di indicazione chiara sull’origine in etichetta, un vuoto normativo da anni denunciato dalla nostra Associazione che permette di sostituire l’origine delle materie prime con quella doganale del prodotto finito, traendo così in inganno il consumatore”.

    Con la deflazione a rischio – dichiara Coldiretti – c’è il futuro di prodotti simbolo del Made in Italy, ma anche un sistema produttivo sostenibile che – conclude Coldiretti – garantisce reddito e lavoro a centinaia di migliaia di famiglie e difende il territorio nazionale dal degrado e dalla desertificazione.

     

    Fonte: Coldiretti

  • EIMA 2016

    EIMA International è l’Esposizione Internazionale di Macchine per l’Agricoltura e il Giardinaggio, rassegna a cadenza biennale promossa dal 1969 da FederUnacoma (Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura) ed organizzata dalla sua società di servizi FederUnacoma surl, in collaborazione con BolognaFiere.

    Alla Rassegna, organizzata in 14 settori merceologici e articolata anche nei saloni specializzati di EIMA ComponentiEIMA GreenEIMA Energy ed EIMA M.i.A., partecipano direttamente industrie costruttrici di ogni continente, presentando le tecnologie di avanguardia del comparto a livello mondiale. 

    La razionale organizzazione merceologica dell’esposizione consente ad un enorme platea di visitatori professionali - ai quali vengono riservati i primi due giorni di svolgimento dell’esposizione - e amatoriali di focalizzare subito i settori d’interesse e di organizzare così al meglio la loro visita. A EIMA prendono parte missioni di operatori economici provenienti da 60 paesi.

    EIMA si svolge nel quartiere fieristico di Bologna su una superficie complessiva di 375.000 mq (140.000 mq la superficie espositiva netta), e in ogni edizione ospita circa 1900 espositori provenienti da 40 paesi che espongono oltre 50.000 modelli di mezzi, macchine e attrezzature per ogni tipo di lavorazione agricola o “verde” e per ogni modello di impresa.

     

    Vi aspettiamo!

  • EIMA 2016

    EIMA International è l’Esposizione Internazionale di Macchine per l’Agricoltura e il Giardinaggio, rassegna a cadenza biennale promossa dal 1969 da FederUnacoma (Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura) ed organizzata dalla sua società di servizi FederUnacoma surl, in collaborazione con BolognaFiere.

    Alla Rassegna, organizzata in 14 settori merceologici e articolata anche nei saloni specializzati di EIMA ComponentiEIMA GreenEIMA Energy ed EIMA M.i.A., partecipano direttamente industrie costruttrici di ogni continente, presentando le tecnologie di avanguardia del comparto a livello mondiale. 

    La razionale organizzazione merceologica dell’esposizione consente ad un enorme platea di visitatori professionali - ai quali vengono riservati i primi due giorni di svolgimento dell’esposizione - e amatoriali di focalizzare subito i settori d’interesse e di organizzare così al meglio la loro visita. A EIMA prendono parte missioni di operatori economici provenienti da 60 paesi.

    EIMA si svolge nel quartiere fieristico di Bologna su una superficie complessiva di 375.000 mq (140.000 mq la superficie espositiva netta), e in ogni edizione ospita circa 1900 espositori provenienti da 40 paesi che espongono oltre 50.000 modelli di mezzi, macchine e attrezzature per ogni tipo di lavorazione agricola o “verde” e per ogni modello di impresa.

  • EIMA 2016 Vi aspettiamo

    Espositori da 40 Paesi, visitatori attesi da 140 Paesi e un numero di delegazioni che supera quota 80.

  • Entro il 31 marzo le domande per le assicurazioni agevolate

    Avviato il countdown per accedere ai contributi pubblici previsti dalla regolamentazione che disciplina la copertura assicurativa agevolata dei rischi agricoli.

  • Export di susine e kiwi, evitato il blocco verso il Canada

    Grazie a un confronto tecnico fra il ministero delle Politiche agricole e il Governo canadese, è stato evitato il blocco delle esportazioni di kiwi e susineitaliane sul mercato del Paese nordamericano per cause fitosanitarie. Per la campagna 2016-2017, infatti, le autorità canadesi hanno comunicato che non saranno applicati i nuovi requisiti all’importazione.

    Per quanto riguarda le spedizioni di susine, sono state accolte le proposte delGoverno italiano e, a fronte di un aumento dei controlli sulle partite esportate, sarà possibile continuare lo scambio commerciale. Kiwi e susine seguono quindi la precedente riapertura del mercato canadese per l’uva da tavola made in Italy.

    © AgroNotizie

  • Fiera Agricola di Verona

     

    Dal 3 al 6 febbraio 2016, insieme alle aziende AGROITA, saremo presenti alla Fieragricola di Verona che, giunta alla sua 112° edizione, rappresenta un punto di riferimento per l'offerta delle tecnologie e dei prodotti nel settore della meccanica agricola, dell'allevamento, delle agro-forniture, delle energie rinnovabili e dei servizi per l'agricoltura.
    Rivolta a tutti gli operatori del mondo agricolo e attenta alle politiche di crescita comuni e alla sostenibilità, Fieragricola rappresenta un contenitore di eventi e prodotti dal contenuto innovativo. Una vetrina importante per imprenditori agricoli, allevatori, imprese di meccanizzazione agricola, veterinari, costruttori e commercianti di macchine agricole, mangimisti, industria per la produzione di beni destinati al settore primario, agriturismi, attori della filiera corta, ciascuno destinatario di specifici spazi e approfondimenti mirati.
    L’offerta espositiva ad ampio raggio, i dibattiti, gli incontri tecnici e scientifici, le esibizioni e le prove dinamiche, fanno di Fieragricola un evento ad alto impatto mediatico che anticipa le esigenze del settore, crea relazioni tra gli espositori, i visitatori e le associazioni di settore e coinvolge gli operatori grazie alla sua dinamicità e interattività.

  • Fiera agricola Savigliano

    Nel 2017 la 36° Fiera Nazionale della Meccanizzazione agricola di Savigliano, si terrà il 16/17/18/19 Marzo. 

  • Fiera meccanizzazione agricola di Savigliano

    La Fiera della Meccanizzazione di Savigliano, giunta alla sua 36° edizione, si svolge anche quest'anno con una certezza...

  • Fiera meccanizzazione agricola di Savigliano

    La Fiera della Meccanizzazione di Savigliano, giunta alla sua 36° edizione, si svolge anche quest'anno con una certezza: l'Italia è ai vertici delle classifiche dei Paesi produttori ed esportatori di meccanizzazione agricola di alto livello.

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