L'embargo russo e il made in Italy

La decisione dei ministri degli Esteri europei di estendere per altri sei mesi le sanzioni alla Russia ha, a sua volta, fatto decidere a Mosca di prolungare per un anno l'embargo sui prodotti europei già in atto su carne, latticini, frutta e verdura. Si parla adesso di pesce e prodotti caseari derivati da grassi vegetali.
Escludendo vini, bevande e alimenti per l'infanzia, l'embargo russo ha già causato perdite per cento miliardi all’economia europea.
L’ultima decisione di Mosca suona come un vero e proprio allarme che la Coldiretti lancia con uno studio sugli effetti sul made in Italy: le esportazioni agroalimentari verso la Russia sono dimezzate (-51,1%) nel primo trimestre del 2015 e sono del tutto azzerate per l'ortofrutta, i formaggi e la carne e derivati.
In generale le esportazioni italiane sono infatti scese dell'11,6% a quota 9,5 miliardi e quelle russe hanno perso il 20% a quota 16 miliardi, e a giudicare dall'andamento dei primi mesi del 2015, la tendenza al ribasso sta aumentando. Senza considerare che l’impossibilità di esportare sul mercato russo provoca un eccesso di prodotti europei, e quindi anche italiani, sul mercato Ue con conseguente crollo dei prezzi.
Un altro fatto preoccupante è il made in italy tarroccato. L’impossibilità di importare prodotti italiani sta aumentando il fenomeno di imitazione sul mercato russo, dai salumi ai formaggi con imitazioni di mozzarella, robiola o “parmesan”. Questo alla luce del fatto che la Russia è abituata ad importare il 40 per cento dei prodotti alimentari che consuma, 43 miliardi di dollari in totale nel 2013, e il 9,9 per cento viene importato proprio dai Paesi Ue. Ecco che le esportazioni Il prezzo da pagare per i produttori europei cambia naturalmente in base al peso del mercato russo: per la frutta rappresenta il 27% delle esportazioni Ue, per la verdura il 21,5%.
Fonte: agronotizie.it