Con l’edizione del 2016 si porta a compimento il percorso di integrazione fra il Salone del Gusto e Terra Madre che è iniziato nel 2012. Quest’anno più che mai la vera protagonista sarà l’“anima rurale” dell’evento, Terra Madre, appunto, per mettere ancora più al centro i produttori di piccola scala che producono ogni giorno cibo buono, pulito e giusto per tutti.
Per la prima volta l’evento si svolgerà all’aperto, nei luoghi più belli e rinomati di Torino, dal 22 al 26 settembre. A differenza degli anni precedenti, quindi, non si dovrà pagare alcun biglietto d’ingresso – esclusi ovviamente gli eventi a pagamento, come Laboratori del Gusto, Scuole di cucina, Appuntamenti a tavola… Palazzi, musei e parchi cittadini ospiteranno una vasta gamma di laboratori, conferenze, forum, street food ed esposizioni; nel cuore della manifestazione, al Parco del Valentino, si snoderà l’enorme mercato, dove i visitatori avranno l’occasione di incontrare direttamente i produttori. Ciò che rende Terra Madre Salone del Gusto davvero speciale è proprio l’opportunità di scoprire l’incredibile biodiversità agricola del pianeta e i suoi custodi, coloro che producono il cibo che mangiamo ogni giorno, ripercorrendone a ritroso il lungo viaggio dal campo alla tavola.
Al di là dell’esperienza che Terra Madre Salone del Gusto offre ai suoi visitatori, anche i delegati hanno un’occasione unica, quella di incontrarsi tutti insieme nello stesso luogo: quest’anno, da tutti i continenti, arriveranno 5000 delegati, per alcuni dei quali è il primo viaggio fuori dal proprio paese d’origine. In un ampio programma di forum, produttori, pescatori, pastori e artigiani condivideranno le loro esperienze, le loro storie, i problemi che affrontano e le possibili soluzioni.
Voler bene alla terra è il tema della manifestazione di quest’anno: prendersi cura del nostro pianeta è un imperativo per tutti e Slow Food vuole farlo riscoprendo il piacere di lavorare con i produttori, gli educatori, i cuochi, i ricercatori, i contadini, le comunità del cibo e le famiglie. Perciò vogliamo coinvolgere il pubblico sul significato di essere un contadino, un coproduttore e fare il proprio orto, per incoraggiare il maggior numero possibile di persone a cominciare a coltivare il proprio cibo, rimettendoci in contatto con le nostre radici.